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I Forconi hanno fatto irruzione in uno scenario politico agitato e con un malcontento che emerge da diversi strati sociali (dagli studenti agli agricoltori fino alle élite). Ci si interroga, anche per evitare facili strumentalizzazioni del fenomeno, su quali siano le influenze di un movimento ancora poco conosciuto, che ha generato aspre critiche e accorate dichiarazioni di solidarietà.
Sono arrivati da ogni parte della Sicilia, dal ragusano al catanese, dall'agrigentino al trapanese ed è probabile che già a metà mattinata si arrivi a 10 mila presenze. Molti Comuni hanno messo a disposizione autobus di linea perchè i manifestanti giungessero oggi a Palermo per riversarsi sulle strade a difendere una lotta che va ormai avanti da settimane e che vede nella giornata di oggi il momento di massima coesione.Sebbene infatti i leader di Forza d'urto abbiano dato vita ad una polemica interna che li vede frammentati in due schieramenti, oggi tutti trovano intesa nella manifestazione che blocca Palermo: da piazza Croci tir, uomini e bandiere della sicilia avanzano verso la Regione. Pochi in verità i problemi alla circolazione che è stata deviata ma qualcuno avanza l´ipotesi di nuovi blocchi al porto.La protesta dei Forconi dilaga nell'Italia continentale con nuovi blocchi che si estendono a tutta la penisola, ma la città di Palermo rimane centro nevralgico del movimento. La manifestazione di mercoledì 25 gennaio si tiene in concomitanza con l'incontro a Roma tra Raffaele Lombardo e Mario Monti.Adv (adsbygoogle = window.adsbygoogle || []).push({});Oltre agli agricoltori, autotrasportatori e pescatori, nella sfilata che parte alle 9 da piazza Croci per raggiungere Palazzo dei Normanni presente anche il coordinamento apartitico "Studenti siciliani in lotta", mentre dalla pagina Facebook del Movimento dei Forconi si richiede la massima partecipazione, precisando che non saranno ammesse bandiere di partiti.La questione "politica", indissolubilmente legata agli avvenimenti in corso, sembra tuttavia ricoprire un ruolo marginale ed è ritenuta dagli stessi leader del movimento estranea dalle manifestazioni: Martino Morsello, annoverato in un primo momento tra i leader della protesta, è stato infatti espulso dai Forconi per aver associato il movimento a Forza Nuova; Mariano Ferro e Giuseppe Scarlata avevano già preso le distanze dalla sua linea "dura" per mantenere alto il livello della protesta, scegliendo di attendere l'esito dell'incontro tra il governatore Lombardo e il premier Monti.Secondo quanto afferma Mariano Ferro, «Non vogliamo farci strumentalizzare da nessuno - e per questo abbiamo deciso di cambiare programma, proponendo ai deputati dell'Ars di andare loro a Roma a riferire le nostre rivendicazioni, noi invaderemo Palermo con una manifestazione che partirà da via Libertà fino a Palazzo dei Normanni, dove resteremo fino a quando non avremo ottenuto risultati concreti» (ANSA).Insoddisfatti oltretutto dell'esito dell'incontro di ieri all'ARS alcuni esponenti del Movimento hanno chiesto soprattutto provvedimenti riguardanti le misure per la defiscalizzazione dei prodotti petroliferi e la sospensione per due anni delle cartelle esattoriali. Martino Morsello - portavoce del Movimento dei Forconi - parla di una richiesta di trasformazione dell'isola in zona franca: «Si potrebbe pensare - dice - a una moneta siciliana. Il popolo pretende risposte precise per lo sviluppo socio-economico e occupazionale dell'isola».Oltretutto ha tenuto a precisare che «non sono stati puntualizzati interventi risolutivi per l'agricoltura: mancano il blocco del Piano di sviluppo rurale (Psr),lo stop alle procedure esecutive per i tributi, una norma contro le sofisticazioni dei prodotti agricoli imposta da norme Ue, come la produzione di vino con lo zucchero, dell'aranciata senza arance della limonata senza limone della passata di pomodoro cinese. Non e' stato evidenziato, inoltre che il costo del gaoslio deve essere di 70 centesimi e l'energia elettrica a 0.028 per chilowattore» (ANSA).
Ore 10.30 Pier Carmelo Russo, assessore regionale alle infrastrutture e mobilità, in riferimento alle infiltrazioni della criminalità organizzata nel movimento, ha dichiarato la necessità da parte delle istituzioni regionali «di esprimersi con chiarezza» e ha aggiunto che« la protesta, pur comprensibile nelle sue ragioni, è scattata con inconsueta durezza nei confronti di un governo nazionale che, assunti importanti impegni solo pochi giorni fa, già comincia ad attuarli». In ogni caso, chiosa «quanto fino ad oggi fatto dal governo Monti non può essere considerato né esaustivo delle iniziative necessarie, né pienamente soddisfacente. Perciò, nelle prossime ore, convocherò una riunione per definire le ulteriori linee di rivendicazione con tutte le organizzazione di settore. Tutte, nessuna esclusa ovviamente, sempre che ognuna di essa sottoscriva un patto di legalità, con il quale ci si impegni a denunciare infiltrazioni della criminalità». Preoccupazione per i rilievi fatti da Confindustria condivisa anche dal procuratore capo di Palermo Francesco Messineoche ha dichiarato:«Troviamo giustificato lʼallarme lanciato da Confindustria, al quale dovrà darsi grande attenzione».
Poi c'è la protesta di questi giorni, che se la prende in particolare con il governo Letta e le politiche di austerity. A capo c'è Danilo Calvani, agricoltore di Latina che insieme a alcuni colleghi e qualche camionista ha organizzato la manifestazione che dovrebbe durare - nelle loro intenzioni - fino al 13 dicembre. "Equitalia va chiusa, l'alta finanza rimossa, l'euro cancellato", dice al Corriere della Sera, aggiungendo che il movimento vuole chiedere la caduta di governo, Parlamento, Presidente della Repubblica e tutte le istituzioni. Altrimenti "sarà sciopero a oltranza", minaccia.
Nonostante i blocchi e la risonanza mediatica della protesta fossero durati solo pochi giorni - anche a causa di pressanti accuse di infiltrazioni mafiose - il movimento è rimasto in vita ed è sfociato nella manifestazione "Fermiamo l'Italia" iniziata oggi. Presidi e disagi sono tornati all'ordine del giorno, ma l'impressione è che l'organizzazione abbia perso la propria forza. Probabilmente anche a causa dell'eccessiva genericità della protesta che raccoglie un po' tutti gli aspetti di malcontento sociale e si scaglia contro tasse, governo, disoccupazione, classe politica e chi più ne ha più ne metta al grido - ormai inflazionato - di "Tutti a casa", senza peraltro suggerire soluzioni efficaci.
Come oggi, a una settimana appena dal voto, di fronte a questa ignobile campagna elettorale che presenta ai cittadini la scelta fra due candidati egualmente detestati dalla stessa maggioranza di persone, il 59%, secondo i sondaggi di ieri, ilcatastrofismo trasversale impera. L'America non sopravviverà alla vittoria della "criminale"Hillary (come la chiama Trump) o dell' '"irresponsabile" Trump. C'è chi prevede rivolte armate, sommosse, marce di forconi, nuovi collassi di Borsa e di banche se Hillary dovesse vincere.
thread, raffredda gli spiriti. Al college chiamavano Clinton "Sister Frigidaire". I rapporti tra lei e Huma vattelapesca sono così intimi che - è sempre quel pettegolo di Assange ad averlo rivelato - una volta, per mail (!), Huma ha chiesto alla capa: ma se proprio avessi un'emergenza e dovessi mettermi in contatto con te, come faccio? Risposta: in quel caso puoi bussare e venirmi a svegliare. All'anima l'intimità.Non c'è verso. Per un po' di movimento in casa Clinton, si può fare affidamento solo sul vecchio Bubba. Nonostante gli acciacchi e la dieta vegana, è una certezza.
Come conseguenza, non esiste, oggi, un movimento di sinistra vero, autentico, che abbia come scopo la riduzione delle diseguaglianze sociali. Oggi tutto e', piu' o meno marcatamente, destra.La legge del libero mercato, libera di ogni alternativa socio-economica, ha preso il sopravvento ed ha imposto le sue regole agli uomini. Se il Papa va all'assemblea di Strasburgo e fa lui un discorso di sinistra richiamando i valori di amore del prossimo cristiani contro l'aridita' dei numeri economici, o se un candidato alla casa bianca fa della diseguaglianza sociale il suo programma e viene considerato un utopista, significa che la sinistra e' morta.
Gigas del 28 ottobre 16:29e io che credevo che i terroristi, tanto per restare in Italia, fossero quelli di Brigate Rosse,di Potere Operaio, di Lotta Armata, di Armata Rossa g., di Azione Rivoluzionariae, di Brigate Comuniste, di XXVIII Marzo, di Comitati Comunisti Rivoluzionari, di Formazioni Comuniste Armate, di Formazioni Comuniste Combattenti, di Fronte Armato Operaio, di Guerriglia Comunista, di Guerriglia proletaria, di Volante Rossa Martiri Partigiani, di Nuclei Comunisti Combattenti, di Autonomia Operaia, di Prima Linea, di Gruppi d'Azione Partigiana, solo alcune delle 46 -quarantasei- sigle che anche se di diversa ideologia negli anni a venire dopo il'68 seminarono il terrore con omicidi imprenditoriali e istituzionali, rapimenti a fine di estorsione, attentati a fabbriche e aereoporti, ferimenti alle gambe di giornalisti e politici, uccisioni di poliziotti e militari, rapine in banca, dirottamenti aerei e il tutto e altra roba del genere al fine di sovvertire lo Stato e le sue Istituzioni. Ora dopo la revisione della definizione di terrorista ad opera del nuovo storiografo e storico bisognerà rivedere i testi di Storia perchê mai da Storici riconosciuti e stimati tale definizione è stata usata per gli aderenti a quel movimento le cui colpe sono altre e forse non meno gravi, ma forse questo il Nostro non lo aveva letto. 2b1af7f3a8